Come viaggiano gli ucraini dall’inizio del conflitto

Niente voli dal 24.02.2022

Quando visito la mia famiglia in Italia, spesso le persone mi chiedono com’è andato il volo dall’Ucraina e si stupiscono quando dico loro che tutti gli aeroporti sono chiusi al pubblico, per ovvi motivi, da due anni e mezzo. 

Ma come affrontano ora gli ucraini i viaggi internazionali? Innanzitutto, gli uomini dai 18 ai 60 anni non possono attraversare il confine senza un valido motivo, che puó andare dai problemi medici che rendono una persona non idonea al servizio militare, agli studi oppure per missioni governative. Il resto della popolazione è libero di entrare ed uscire senza particolari problemi. 

Ora che non ci sono voli il modo più semplice di viaggiare, se non si è in possesso di un mezzo proprio, è il treno, che va da Kyiv fino alla citta di confine in Polonia – Przemysl – in circa dieci ore. Oltre a Przemysl ci sono anche treni diretti per Varsavia, Budapest e Vienna, ma per questi viaggi i biglietti finiscono velocemente. 

Metodi di viaggio alternativi

Oltre al treno ci sono anche dei bus che viaggiano anche fino in Italia. Probabilmente è un metodo piú conveniente dal punto di vista logistico, in quanto va direttamente fino alla propria destinazione, ma stare seduti per piú di trenta ore con poco spazio non è l’ideale. Online ho notato pubblicità anche per bus più spaziosi, ed ovviamente parecchio costosi, si parla di qualche centinaio di euro.

Oltre al bus, chi ha il proprio mezzo può muoversi con esso. I controlli al confine via automobile o bus sono generalmente più lunghi rispetto al treno.

Tipologie di treno

L’intercity ha due classi, prima – con due sedili per colonna – e seconda – con tre sedili in una colonna e due nell’altra. Poco dopo l’inizio del viaggio passa il carrello con gli snack. 

Il treno con i letti ha due classi. Nel vagone di prima classe ogni compartimento, separato dagli altri, ha due lettini. In seconda ce ne sono quattro, disposti a castello. Ogni vagone ha un controllore. Quando si sale controlla il passaporto e appena il treno parte, passa per portare il tè o il caffè.

I controlli al confine

Qualche chilometro prima del confine polacco, il treno si ferma ed entra la polizia di frontiera per controllare i passaporti. Prima un controllo generico, poi passano di nuovo a controllare tutti i passeggeri maschi per controllare la motivazione del viaggio, che deve essere un documento ufficiale rilasciato dallo Stato – non necessaria per stranieri come me. Infine il controllo vero e proprio con timbro sul passaporto. Durante questi passaggi passano attraverso i vagoni dei cani ad annusare i bagagli.

Finiti questi passaggi, spesso si attende qualche ora seduti in treno perchè il controllo passaporti polacco sta ancora controllando i passeggeri del treno precedente. Una volta che il controllo passaporti polacco da il via libera, il treno riparte ed attraversa il confine. A Przemysl inizia il controllo da parte polacca, un processo lento perchè i cittadini ucraini non fanno parte dell’Unione Europea. 

Al momento dei controlli, i capotreno fanno scendere i passeggeri un vagone alla volta. Una volta che la polizia polacca ha controllato tutti i passeggeri del vagone, scende il successivo. Spesso alcuni passeggeri che si credono più furbi corrono da un vagone all’altro per saltare la fila – e generamente i capotreno lasciano fare.

Una volta passato il controllo polacco aspettiamo il treno per Cracovia. La stazione di Przemysl è piccola ma ha una sala d’attesa per i viaggiatori internazionali, qualche bar ed un deposito bagagli in caso si voglia fare un giro della città in attesa del treno successivo.

Dalla Polonia all'Italia ed il ritorno

A Cracovia passiamo la notte in hotel, ed il giorno successivo prendiamo il volo per Treviso. Il viaggio dura in totale circa due giorni, ma rispetto a quello solo con i treni, di cui parleró in seguito, è più comodo potendosi rilassare una notte.

Il rientro è simile. Dall’Italia fino a Cracovia in aereo, poi treno per Przemysl, e qui si attende qualche ora in fila per il controllo passaporti. La stazione è piccola quindi la fila si fa all’esterno. In primavera ed estate non è un problema, ma l’inverno polacco è particolarmente rigido. Le madri coi bambini e le donne incinte vengono lasciate passare per prime. Passato il controllo polacco, si attende in treno finchè tutti i passaggeri sono saliti. 

La prima volta che siamo tornati in Italia dall’inizio del conflitto non avevamo dimistichezza con tutti questi passaggi, e abbiamo affrontato il viaggio unicamente in treno, con due cambi. Da Przemysl abbiamo preso il treno per Vienna, e da qui il treno notturno per Pordenone. Durata totale 37 ore, passando attraverso tutta la Polonia meridionale, gli immensi campi di girasole della Repubblica Ceca, ed i paesaggi montani dell’Austria e del Friuli settentrionale. 

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